mercoledì 17 giugno 2009

THE NEW LEVEL



Start. Si parte. il disco “Pop 2.0” uscirà ad ottobre, ma il singolo, Ad occhi chiusi, è già on-line. Il pezzo è disponibile in free download, insieme al dubstep-remix realizzato da Knuf, agli indirizzi:
www.popuciaband.com
www.myspace.com/popucia
http://www.popuciaband.com/download/popuciaband_ad%20occhi%20chiusi.zip

Una canzone reggae, che sposa melodia italiana, impegno e tensioni elettroniche riportando in auge gli anni ’90 e un dissenso che è bene non sedare nel silenzio. “Ad occhi chiusi è un brano che nasce con l’idea di descrivere l’imprevedibilità degli eventi e l’irrazionalità degli stati d’animo che ne scaturiscono. Il giorno e la notte fanno da scenario ai rumori che ne descrivono le emozioni”, spiega l’autore Pasquale Grosso, cantante e arrangiatore, oltre che membro fondatore, della Popucià Band.
“Pop 2.0” non è solo il titolo di un cd, ma un concetto più denso e coerente; un progetto che si è sviluppato fino a superare l'uso meramente strumentale del web per farsi linguaggio. Insieme al singolo e al dubstep-remix viene difatti pubblicato anche il videoclip di Ad occhi chiusi, girato e montato da Roberto blind^ Benevento, costruito utilizzando riprese della band e spezzoni di filmati d’epoca, liberi da copyright, presi dalla rete; una dinamica carrellata di scene che campionano il passato per traslarlo nella contemporaneità, emulando sia Ghezzi che il do-it-yourself in voga su youtube, come raccontano queste immagini:
http://www.youtube.com/watch?v=FlAfUgUPrqs
http://www.vimeo.com/5199229

lunedì 15 giugno 2009

STEP BY STEP





L’attimo andava immortalato. La settimana parte in posa. Pronti per l’uscita del singolo e per una serie di altre novità. Non ci si poteva astenere, almeno da questo. “Pop 2.0” parte step by step, prima che sia tardi, prima che l’articolo 60 del pacchetto sicurezza ci faccia boccheggiare più del caldo di questi giorni. La sera va un po’ meglio. I rumori della notte si consumano, sui marciapiedi vuoti senza nome e senza numero; con un po’ di schifo per il fatto di potersi imbattere nelle nuove e orride ronde. Il tempo non può scorrere inutilmente, nel rumore dei bicchieri in cui galleggia la noia. L’attimo è questo e andava immortalato, nel bene e nel male. E qualcuno ce l’ha fatta anche a sorridere…