lunedì 20 aprile 2009

DAI GIORNI IN STUDIO...



Tra dentro e fuori. Sono angoli complementari. Ci sono quelli retti, uguali, precisi, come due metà di una stessa mela, come naturale armonia d’amore e utopia. Dove? Qui intorno se ne vedono solo di reali, di acuti e ottusi che si completano in dinamiche in cui la diversità è forza. C’è la melodia, come la cruda e graffiante dissonanza tonica. C’è la tolleranza, ma anche l’orgoglio aggressivo. Ma tutto poi arriva ad una somma perfetta. Basta riempire i vuoti con ciò che è fuori dal proprio angolo. Intanto, fuori, le diversità si scontrano. Risse coi colori del Milan imperante. Mazze e bastoni. Università. Cordoni. E il monopolio della forza come arbitro che attenua con violenza ogni spiraglio di libera autodeterminazione collettiva, poiché non tesserata al regime del consenso alternato. Tocca puntare più in là. Reagire. Come uno sparo ad occhi chiusi. Bang, band. Fuoco. Riempire il rumore. Sapore. Istinto che abbandona la ragione. Tocca vivere il dolore e l’amore. Vivere. Gli angoli si compongono. I gradi si completano. Dentro c’è un’altra canzone. Un pugno chiuso. Unione circolare. Nucleo. Energia. Un gruppo. Forze che si compattano. Tra dentro e fuori.

mercoledì 15 aprile 2009

SILENZIO



Meglio tacere. Scossi dai recenti fatti abbiamo interrotto il blog. I moti tellurici ci hanno destabilizzato. E il blog si è fermato. Intanto “She’s gone” sembra avere avuto delle evoluzioni fuori dal sound, e le trame drammatiche di amici troppo vicini alla band si sono condensate, anche per via del drammatico terremoto; sono storie lunghe e cose difficili, ma sempre vicende sanabili con un po’ di tempo, mentre l’Abruzzo sanguinerà per un bel po’. La vicenda è ricca di spunti. Le case costruite con i risparmi di una vita, che seppelliscono vite uccise non solo dalla natura ma anche dai risparmi eccessivi di costruttori che non tengono fede ai loro impegni civili, se pure dovrebbero essere anche questioni di deontologia e professionalità. Il progresso? I soldi e i consenso. Lo Stato sembra comportarsi bene, ma i problemi restano, l’immagine è importante e gli sciacalli sono quelli che hanno rubato sul mattone e non sotto le macerie. L’apparenza inganna, ma questa è ancora la società dell’immagine. La nuova era sta iniziando. Da domani continueremo a parlarvi delle registrazioni e di “Pop 2.0”, Ma prima un po’ di silenzio. E l’orrore del cuore…

mercoledì 1 aprile 2009

COSA C'E' CHE NON VA?



Scontri. La giornata parte così. Ci vorrebbe un’ascia per tagliare la tensione. Portare avanti un matrimonio è difficile, figurarsi se ad essere sposate sono 9 persone e non semplicemente due. Il vincolo è tormento e gioia, a frequenze ritmiche, in fasi alterne. Oggi i (semi)muti disaccordi prevalgono sugli accordi. Fuori splende un sole che fa sbocciare la primavera; ma dentro lo studio di via Giardinetti una tundra avvolge l’equipe e la sintonia fatata delle anime resta in stato vegetativo. Chi è più forte? La musica: ha vinto lei. “Al contrario” è una botta. Energia. Punk inside. Più che essere un semplice pezzo rock è una roccia. Un sasso che si scaglia contro una vetrina. Errori di sistema che vengono pagati da un vetro, forse, addirittura, da uno specchio. Le cose girano così. La coerenza latita, e chi la cerca resta vittima di istinti che redimono la rabbia trasformandola in reazione, forse ingiusta, ma mai a testa bassa. Bene e male. Amore e odio. Testa contro testa. Scontri. Era tutto nel karma che ha mosso l’ispirazione. Il brano è chiuso. Il pomeriggio è quieto. È andata. Il mixer resta acceso. Entrano altri accordi.