mercoledì 25 marzo 2009

ADESSO



Ieri è lontano. Oggi è tutta un’altra musica. Le registrazioni mattutine stupiscono. Dopo qualche apertura e una serrata ideologica, le vocali trovano punti medi. “Quando la mano trema” non ha esitazioni. Funziona. C’è stupore nell’aria. I sorrisi illuminano lo studio. Le pacche sulle spalle diventano carezze, gesti fraterni di una famiglia riunita in prossimità di un capodanno ideale. Pizza e birra, come se fosse un sabato da tredicenni; del resto l’urgenza e l’entusiasmo sono quelli di un’eterna adolescenza. Poi, di nuovo nella cripta. Si registra a porte chiuse e a cuore aperto. È il momento di “She’s gone”. Trovare il mood e armonizzarsi al karma generato dal pezzo ricompone cose difficili da respirare. Si vira su “Al contrario”, perché senza lacrime l’atmosfera è secca. Necessita innaffiare il tutto. Ci vuole più sangue.

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