domenica 22 marzo 2009

DELIRI



Un caffé? Un altro? Ok. Sottofondo di pause che si alternano. La luce impressiona, come un ricordo lontano nel tempo e nello spazio. Queste registrazioni, e tutta la gestazione precedente, sono sinonimi di viaggio. Di un percorso vissuto a ritroso in diverse profondità che si toccano in levare. Un pugno di entronauti. Anche un po’ alienati, considerato lo stupore che le palpebre avvertono a contatto con il sole. Quattro passi. La porta del bar. Sorrisi da dietro la cassa. Oboli in cambio di cortesia. Strane leggi di compensazione. Ma c’è ancora dell’ovvio che riesce a stupire. Sono giorni che questa caffetteria è diventata luogo di ricreazione, eppure nessuno aveva mai girato l’angolo del bancone. Il primo temerario svolta verso la vetrina. Mignon deliziosi. Deliri alimentari. Cioccolato. Altre strane leggi di compensazione. Nel cuore di più membri dell’equipaggio “She’s gone” è diventata disarmonia ridondante e contundente. Un strana maledizione forse. Ma molto più probabilmente è il suono di cambiamenti necessari. Vecchie canzoni. Una città che non dorme sveglia tutta un’altra musica. Suona la campanella. Si torna in studio. Avvolti dal profumo di casa.

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